Sushin, progetto di ricerca vincente con 'firme' teramane

TERAMO – Si chiama Sushin (SUstainable fiSH feeds INnovative ingredients) lo studio triennale sui mangimi di nuova generazione per le principali specie ittiche allevate in Italia, formulati con ingredienti sostenibili alternativi ai convenzionali alimenti di origine marina o agricola, il progetto vincitore di un bando Ager (Agroalimentare e Ricerca). C’è molto dell’eccellenza teramana in tutto questo: Ager è il progetto cui afferisce anche la Fondazione Tercas, nel consorzio di 10 fondazioni italiane e partner di Sushin è l’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise "Caporale" (assieme all’ISSPRA, la Fondazione Edmund Mach di Trento, l’Università degli Studi di Firenze, l’Università Politecnica delle Marche e il Centro di ricerca per la produzione delle carni e il miglioramento genetico del CREA del Ministero delle Politiche Agricole). Sushin è stato presentato ieri e oggi presso la  sala convegni del CIFIV dell’Izs ai rappresentanti di aziende, enti e associazioni del settore della produzione di mangimi e dell’acquacoltura: è stato scelto per la sua qualità scientifica da venti esperti internazionali che hanno espresso un giudizio di merito sulle 25 proposte ammesse alla valutazione. 

Il Progetto è finalizzato allo studio e alla ricerca di ingredienti alternativi alla farine e oli di pesce, per la formulazione di mangimi più sostenibili per la trota, la spigola e l’orata, le tre principali specie ittiche allevate in Italia. Esso studia il valore nutritivo di diete formulate con nuovi ingredienti (farine di crostacei, microalghe, insetti, ecc.) e gli effetti sulla performance di crescita e la salute dei pesci, sulla qualità e la sicurezza alimentare del prodotto e l’accettabilità dei consumatori e del mercato. L’obiettivo è aumentare la produttività degli allevamenti di pesce italiani con l’ utilizzo di mangimi efficienti, economicamente sostenibili e con basso impatto sull’ambiente e sulle risorse, salvaguardando le caratteristiche di qualità e sicurezza alimentare del prodotto proprie delle produzioni d’acquacoltura “made in Italy”.